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LA TITOLAZIONE TEATRALE
Modelli teorici e proposte di realizzazione nel teatro musicale e nel teatro di prosa

Modulo a cura di Mauro Conti
Università di Udine, Corso di Laurea in Traduzione Specialistica e Multimediale

1. In quale contesto e perché nasce e si afferma la prassi della titolazione teatrale.
2. Obiezioni di carattere estetico sollevate dalla titolazione.
3. Alternative tecniche alla titolazione.
4. Peculiarità della titolazione teatrale (sopratitoli) rispetto a quella cinematografica (sottotitoli).
5. La titolazione come servizio per il pubblico.
6. Problemi sollevati dalla duplice committenza: l’istituzione teatrale e gli autori.
7. Tempo, ritmo e drammaturgia come principali parametri di riferimento a monte della traduzione vera e propria.
8. Caratteristiche, limiti e risorse della traduzione per la titolazione teatrale.
9. Laboratorio su una produzione teatrale in lingua tedesca o inglese:
– a) analisi dei parametri tecnici
– b) realizzazione del timing
– c) realizzazione di un adattamento in lingua italiana
– d) verifica e analisi del lavoro fatto.
10. Titolazione come l’inizio di un lavoro che il pubblico può e deve approfondire.

IL VIAGGIO NEL TESTO – I edizione
Laboratorio di traduzione teatrale sul «Giulio Cesare» di William Shakespeare

A cura di Marisa Sestito e Michele Mirabella
Udine, Teatro Nuovo Giovanni da Udine, 16-19 maggio 2007
Progetto pluriennale in collaborazione tra Teatro Nuovo Giovanni da Udine e Università di Udine

«Seguiamo il viaggio di un testo» spiega Marisa Sestito (docente di letteratura inglese all’Università di Udine), «attraverso le metamorfosi che lo trasformano in copione: un percorso lungo, spesso accidentato, che muove dalla lingua d’origine, passa attraverso la traduzione in lingua italiana, esce dal contesto della scrittura e consegna la parola del teatro alla voce dell’attore. Il lavoro di traduzione viene affiancato dall’interpretazione del testo (contestualizzazione storica e culturale, analisi critica, riflessione sulle peculiarità del linguaggio) e anche dall’ascolto delle sonorità delle lingue inglese e italiana a opera di attori madrelingua». Laboratori collaterali esplorano in parallelo settori affini (adattamento televisivo, cinematografico e drammaturgico, sopratitolazione, intervento registico); l’itinerario shakespeariano approda infine alla mise en espace curata da Michele Mirabella.

Partecipano: Marzia Dal Fabbro (attrice e docente, Link Academy, Università di Malta), Massimo Somaglino (attore e regista), Elisabetta Bucciarelli (direttore artistico CDL e Sound Art 23, Roma), Mauro Conti (direttore Prescott Studio, Firenze), Carlo Gaberscek (docente, saggista, storico dell’arte e del cinema), Renato Oniga (docente di lingua e letteratura latina).

IL VIAGGIO NEL TESTO – II edizione
Scorribande libertine – Laboratorio di traduzione teatrale

A cura di Marisa Sestito e Michele Mirabella
Udine, Teatro Nuovo Giovanni da Udine, 19-24 maggio 2008
Progetto pluriennale in collaborazione tra Teatro Nuovo Giovanni da Udine e Università di Udine

Il terreno dell’indagine critica e traduttiva si riferisce quest’anno alla commedia inglese del secondo Seicento e alla figura che più la caratterizza: il libertino. Il testo su cui viene condotto il lavoro laboratoriale è The Man of Mode (1676), il capolavoro di George Etheredge: una commedia esilarante e amara che rappresenta il campo d’azione del seduttore, il gioco cinico e sadico imposto alle sue vittime, lo scontro inaspettato con la donna che gli tiene testa, verbalmente e sentimentalmente, e lo porta infine, alle sue condizioni, al matrimonio. Il testo viene interpretato, discusso, tradotto; le sonorità dell’inglese e dell’italiano accompagnano il lavoro di traduzione, grazie alla presenza di attori che permettono di cogliere stimoli e difficoltà del passaggio dall’una all’altra lingua. La messa a punto finale è affidata all’intervento registico, che condurrà alla lettura scenica conclusiva. I laboratori collaterali seguono il libertico nelle sue scorribande attraverso altri generi e altre forme espressive, come la musica e il cinema, consentendo di verificare regole e vincoli che condizionano il lavoro del traduttore e la sua creatività.

Partecipano: Stefano Bianchi (conservatore Civico Museo Teatrale Carlo Schmidl di Trieste), Elisabetta Bucciarelli (direttore artistico CDL e Sound Art 23, Roma), Mauro Conti (direttore Prescott Studio, Firenze), Marzia Dal Fabbro (attrice, Link Academy, Università di Malta), Maria Paola Frattolin (presidente Associazione Itineraria, Cologno Monzese), Nadia Fusini (docente di letteratura inglese, Università La Sapienza di Roma), Loretta Innocenti (docente di letteratura inglese, Università Ca’ Foscari di Venezia), Francesco Pitassio (docente di storia del cinema, Università di Udine), Massimo Somaglino (attore e regista).

SURTITRAGE – L’ESPRIT ET LA LETTRE

Parigi, Théâtre de l’Odéon, 3 febbraio 2014
Giornata di lavoro a cura di Laurent Muhleisen e Michel Bataillon
Maison Antoine Vitez, Centre International de la Traduction Théâtrale, Parigi
Con la partecipazione di Mauro Conti, Prescott Studio, Firenze

«In seno all’Europa della cultura», scrive Laurent Muhleisen presentando l’iniziativa francese, «la traduzione occupa un posto centrale: senza tale mediazione, la circolazione delle opere letterarie è impossibile. Nella diffusione delle produzioni teatrali attraverso nostro continente, in particolare, l’arte della traduzione si manifesta attraverso la pratica dei sopratitoli: senza tale strumento, la ricezione di uno spettacolo in lingua straniera è irrimediabilmente monca».
«Come si progettano dei sopratitoli? Quali ‹attori› entrano in gioco? Quali competenze, quali processi, quali strategie implica la loro realizzazione? A cosa occorre porre mano, artisticamente, tecnicamente e logisticamente, affinché ogni spettatore, in Europa, si avvalga delle migliori condizioni d’accesso allo spirito e alla lettera di un testo quando assiste a un evento teatrale interpretato in una lingua straniera? È a questi interrogativi che la giornata [del 3 febbraio 2014] tenta di dare una risposta».

Mauro Conti – Scripta Volant (2014)
Portfolio

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MAKING THEATER INTERNATIONAL – THE ART OF SUPERTITLES
New York, Casa Italiana Zerilli-Marimò, 13 giugno 2014

Incontro con Mauro Conti (Prescott Studio) a cura di Laura Caparrotti
Nell’ambito di In Scena 2014, Italian Theater Festival New York

Claire Taddei – Reading Voices: The Art of Supertitles

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READING FOREIGN VOICES
Montclair, NJ, USA, Montclair State University, 5 dicembre 2014
An Interdisciplinary Conversation about Audiovisual Translation
Film, Opera, and Theater Sub- and Sur-titles Across Languages
Montclair State University – The College of Humanities and Social Sciences
A cura di Inserra Chair in Italian and Italian American Studies

Il progetto mira a fornire un’introduzione generale all’arte e alla tecnica della realizzazione di sotto- e sopra-titoli per film, opera e produzioni teatrali. Richiedendo conoscenze linguistiche, consapevolezza culturale e capacità tecnologiche, questo settore è un campo professionale ideale per gli studenti dell’area artistico-umanistica con specializzazione in lingue straniere.
Il programma si apre con una tavola rotonda di specialisti, incentrata sulla filosofia di tale disciplina, su domanda e offerta dettate dal mercato, sulle insidie del mestiere. Dopo una breve pausa, l’evento prosegue con workshop, divisi per aree specifiche, durante i quali i partecipanti possono conoscere nel dettaglio le tecniche e gli obiettivi da conseguire.

Partecipano: Teresa Fiore (Inserra Chair) e Marisa Trubiano (Department of Spanish and Italian) con Mauro Conti (direttore Prescott Studio, Firenze), Elena Di Giovanni (Università di Macerata), Raúl Galoppe (Department of Spanish and Italian), LeeAnn Overton (Metropolitan Opera House, New York), Federico Spalletti (direttore Sub-Ti, Londra), Fabio Troisi (Istituto Italiano di Cultura, New York), Jedediah Wheeler (direttore Kasser Theater, Montclair)

Mauro Conti – Seminario
Mauro Conti – Una bussola per il teatro
Reading Foreign Voices
Annamaria Craparotta – Sottotitoli, scelte artistiche e opportunità professionali tra lingue e linguaggi
Video
Portfolio

EQUILIBRISMI INVOLONTARI
Strategie per i sopratitoli a teatro

Montclair, NJ, USA, Montclair State University, 19 novembre 2015
Videoconferenza di Mauro Conti
«Italian Translation – A Series of Talks with Experts in the Field»
Montclair State University – The College of Humanities and Social Sciences
A cura di Inserra Chair in Italian and Italian American Studies

L’espediente tecnico della sopratitolazione per lo spettacolo dal vivo, ereditato dall’ormai secolare pratica dei sottotitoli per il cinema, ha dato un contributo decisivo negli ultimi trent’anni alla diffusione internazionale delle produzioni teatrali, sia di prosa che operistiche, perché ha favorito il superamento delle barriere linguistiche.
La mediazione linguistica e culturale promossa dal recente ambito professionale dei sopratitoli necessita di strategie specifiche? In cosa si differenziano tali strategie da quelle più familiari dei sottotitoli? Che tipo di professionalità occorrono per conseguire gli obiettivi richiesti dai sopratitoli? A queste domande, Equilibrismi involontari prova a suggerire alcune risposte.
Ma perché «equilibrismi involontari»? Perché l’uso di testi scritti che accompagnano un evento teatrale, con l’obiettivo di renderlo linguisticamente comprensibile a chi non conosce la lingua (o le lingue) della rappresentazione, comporta equilibrismi che non sono fine a se stessi, essendo imposti da regole implicite alla prassi della fruizione teatrale.
Le parole chiave che ci troviamo ad affrontare sono: Tempo, Ritmo, Editing, Servizio, Provare, Ottimizzare, Team – ossia categorie in genere estranee all’àmbito tradizionale della traduzione (tranne Editing). Segno della specificità e del tratto per così dire meticcio rappresentato dai sopratitoli, in cui l’arte del compromesso, ben nota a chi traduce, conosce ulteriori stimoli.

Mauro Conti – Equilibrismi involontari
Portfolio

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MONTCLAIR TRANSLATES FOR MILAN VIA FLORENCE AT EXPO 2015
Montclair, NJ, USA, Montclair State University, 11 dicembre 2015
Techniques and Technologies for Titling Live Performances.
Consuntivo del progetto Translating Voices Across Continents

Partecipano: Teresa Fiore (Inserra Chair) e Marisa Trubiano (Department of Spanish and Italian) con Carlotta Brentan (Kairos Italy Theater, New York), Laura Caparrotti (direttore Kairos Italy Theater, New York), Mauro Conti (direttore Prescott Studio, Firenze), Laurence Jay-Rayon Ibrahim Aibo (direttore Center for Translation and Interpreting, MSU), Annalisa Rossini (Piccolo Teatro di Milano).

Montclair Translates for Milan
L’arte del compromesso
Maurita Cardone – All’Expo va in scena il teatro italiano tradotto in New Jersey
Donatella Codonesu – Iaia Forte. Da Napoli all’Expo di Milano
Video

ACCIDENTAL ACROBATICS
Surtitling Strategies for Theatre. An AVT Case

Napoli, Università degli Studi Suor Orsola Benincasa, 5 maggio 2014
Intervento di Mauro Conti nell’ambito del convegno internazionale
«Creativity in Translation/Interpretation and Interpreter/Translator Training»
T & R Forum, Napoli, Università degli Studi Suor Orsola Benincasa, 5-6 maggio 2016.

Parole chiave analizzate: 1. Tempo, 2. Ritmo, 3. Editing, 4. Servizio, 5. Provare, 6. Ottimizzare, 7. Team.
1. Tempo. Scrivere sopratitoli è come raccontare una storia in un arco temporale imposto dal palcoscenico attraverso il canto o attraverso la recitazione. Si tratta di un racconto scritto (da leggere) che compendia un racconto orale (da ascoltare). E il parametro del tempo unisce questi due tipi di narrazione parallela, in cui la traccia scritta è subordinata alla traccia orale.
2. Ritmo. Per rendere funzionale il parametro del tempo al lavoro di sopratitolazione occorre considerarlo nella sua dimensione di ritmo – ritmo attraverso cui il copione di un testo parlato o la partitura di un testo cantato diventano uno spettacolo. Individuare un ritmo sonoro rispettoso del palcoscenico (timing) significa impostare correttamente la drammaturgia dei sopratitoli.
3. Editing. L’editing è la fase più familiare a un traduttore perché ricorda il lavoro di redazione di una casa editrice. Ma un editing adeguato ai sopratitoli è specifico e non coincide con la consueta revisione editoriale. «Editing», nel nostro caso, è sinonimo di «adattamento»: adattamento al timing, al layout, ai tempi di lettura. E i criteri di editing, in una produzione, variano inoltre per ogni singolo sopratitolo.
4. Servizio. I sopratitoli rappresentano un servizio allo spettatore. E questo servizio, per essere tale, deve integrarsi all’ascolto e alla visione. Gli strumenti principali di lavoro, in questo senso, sono il timing (come strumento di drammaturgia), l’editing (ovvero l’adattamento), il layout grafico (l’impaginazione del testo) e la valutazione dei tempi di lettura (la fruizione da parte del pubblico).
5. Provare. Il metodo del provare è condiviso da tutti in teatro, anche dagli autori di sopratitoli. Questo comporta che ogni soluzione linguistica va testata insieme alla recitazione, al canto, all’azione scenica. I sopratitoli hanno inoltre un impatto al tempo stesso visivo e semantico che occorre valutare bene: come progetto grafico, come ritmo, come narrazione.
6. Ottimizzare. I vari parametri che stanno alla base di un lavoro di sopratitolazione devono raggiungere un equilibrio. E tale equilibrio è decisivo per rendere funzionale una mediazione linguistica per lo spettacolo dal vivo. Si tratta, in ogni caso, di un obiettivo da perseguire per gradi, passo dopo passo, attraverso fasi di lavoro distinte ma che si condizionano a vicenda.
7. Team. Realizzare sopratitoli è un lavoro di squadra. Una squadra composta da individui dotati di molteplici e specifiche competenze. Un simile gruppo di lavoro necessita tuttavia di un coordinamento, di una supervisione o, se si vuole, di una vera e propria regìa. Ciò che in nessun caso può mancare è spirito di compromesso e non accontentarsi facilmente dei risultati.

Mauro Conti – Accidental Acrobatics
Mauro Conti – Equilibrismi involontari
Creativity in Translation – T & R Forum 2016